Categoria : News by TPole | 2 Febbraio 2016
Ti stai chiedendo perché TPole si chiama così e perché il nostro logo è caratterizzato da un totem circondato da un cerchio?
Ecco cosa ci ha raccontato il fondatore di TPole sulle origini del logo aziendale.
“Era il 1995, una di quelle serate tra amici che a distanza di anni si ricordano con un po’ di nostalgia…
Quella sera si discuteva di progetti per il futuro. Quando ho iniziato a parlare dell’idea di aprire una mia società l’argomento si è immediatamente spostato su “come chiamarla?”. Io avevo da poco letto un libro “Alce Nero Parla” che, non so se perchè consigliatomi da mia moglie o per quale altro motivo, mi aveva colpito molto”.
Alce Nero Parla: il libro che ha ispirato TPole
Il libro è frutto di una serie di conversazioni che lo scrittore John Gneisenau Neihardt ebbe con Nicholas Black Elk (1866-1950), un Sioux meglio conosciuto come Alce Nero. Alce Nero fu uno di quei rari esponenti della comunità indiana, ormai soggiogata, che accettò di rappresentare nel mondo l’immagine della nuova America con il Wild West Show. Uno spettacolo di grande impatto folkloristico, organizzato dal famoso Buffalo Bill e presentato in quasi tutti gli Stati Uniti d’America ed in parecchi paesi europei.
Al termine di quella che potremmo chiamare una vera e propria tournee internazionale Alce Nero rientrò nella riserva di Pine Ridge, dove la sua tribù si trovava.
L’anno successivo fu uno dei diciannove sopravissuti al massacro di Wounded Knee col quale i “bianchi” avrebbero voluto liquidare definitivamente il problema indiano. Le proteste di gran parte dell’opinione pubblica dopo il massacro di Wounded Knee fecero si che il governo degli Stati Uniti d’America si convincesse a non infierire contro i superstiti.
Da dove deriva l’idea del logo con il cerchio che circonda il totem?
“L’immagine di Alce Nero che traspare dalle pagine del libro non è quella di un barbaro ne di un selvaggio. L’immagine che emerge è quella di un uomo che, pur avendo accettato di integrarsi nella
nuova America, aveva mantenuto tutta la fierezza di un tempo.
Trama a parte, quello che mi aveva colpito erano le parole e i pensieri di Alce Nero. Ricordo, così a memoria, che in un punto del libro diceva di aver capito che la civiltà indiana era finita quando il suo popolo era stato costretto a trasferirsi a vivere in grigie case quadrate.
Diceva che per lui era incomprensibile perché per il popolo degli uomini è importante vivere in armonia con il creato. I pianeti sono rotondi, i nidi degli uccelli sono arrotondati, e le tende indiane hanno forma circolare e sono disposte in cerchio nel rispetto dell’armonia dell’universo, di ciò che è naturale. In natura il quadrato non esiste.
Da queste parole è nata l’idea del cerchio che circonda il totem (il nostro logo) proprio a simbolizzare quel senso di protezione e armonia che è alla base di tutto e che si ritrova anche in simboli di molte altre culture.
Stabilito quale sarebbe stata la rappresentazione grafica, mancava quindi un nome in grado di unire in sé questi valori e l’idea di tecnologia (che è poi quello di cui ci occupiamo).
Dalle discussioni seguite al mio racconto e dall’ispirazione di mia moglie è nato il nostro nome: TPole ( “TPole” come Totem Pole: Albero del Totem… o come Technology Pole: Polo Tecnologico)!”